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Amianto in casa: Quali sono le responsabilità, gli obblighi e adempimenti

amianto

L’amianto, un materiale ampiamente utilizzato in Italia nelle costruzioni tra gli anni '50 e il 1992, rappresenta ancora oggi un grave rischio per la salute, soprattutto in abitazioni e strutture di vecchia costruzione. Sebbene la legge del 1992 abbia vietato l’uso di questo pericoloso minerale, la sua presenza è ancora diffusa in molte abitazioni. In questo articolo esploriamo le responsabilità e gli obblighi legali riguardanti l’amianto, oltre alle modalità di bonifica e smaltimento.

Cos’è l’amianto e perché è pericoloso?

L’amianto è un minerale fibroso molto resistente e facilmente reperibile in natura, che veniva utilizzato per le sue qualità ignifughe e isolanti. Tuttavia, la sua pericolosità risiede nella capacità delle sue fibre di disperdersi nell’aria e di essere inalate, causando gravi patologie come mesotelioma, asbestosi e diversi tipi di cancro. Una volta che le fibre entrano nei polmoni, provocano infiammazioni e possono evolvere in malattie fatali, talvolta anche dopo decenni dall’esposizione.

Come riconoscere l’amianto nelle case?

L’amianto è stato utilizzato in diverse forme all’interno delle abitazioni, spesso in materiali come tetti in eternit, intonaci, pavimenti in linoleum, tubature, e guaine impermeabilizzanti. Se la tua casa è stata costruita prima del 1992, esiste una concreta possibilità che ci siano materiali contenenti amianto. La presenza di amianto può essere difficile da individuare senza un’analisi tecnica, soprattutto nei casi in cui si presenta sotto forma di cemento-amianto o all’interno di materiali compatti.

Solo un tecnico abilitato può eseguire campionamenti in sicurezza (https://www.mbamilano.it/audit/), poiché il rilascio di fibre durante queste operazioni può rappresentare un rischio immediato.

Quando l’amianto diventa pericoloso?

L’amianto è particolarmente pericoloso quando viene danneggiato o inizia a deteriorarsi, rilasciando nell’aria le sue fibre microscopiche. Anche un minimo danno, causato da usura o interventi strutturali, può portare al rilascio delle “fibre killer”. In questi casi, la bonifica diventa indispensabile per proteggere gli abitanti della casa. Amianto compatto e intatto non rappresenta una minaccia immediata, ma è essenziale monitorare costantemente lo stato dei materiali contenenti amianto.

Responsabilità e obblighi legali in caso di amianto

In presenza di amianto in casa o in un edificio condominiale, è necessario segnalare la situazione all'ASL e procedere con un censimento. La legge italiana prevede che il proprietario dell’immobile o l’amministratore del condominio comunichi la presenza di materiali contenenti amianto e ne monitori lo stato di conservazione. In caso di amianto friabile o danneggiato, la bonifica è obbligatoria, e la mancata segnalazione può comportare pesanti sanzioni amministrative. Per garantire la sicurezza di tutti gli abitanti, è obbligatorio effettuare ispezioni periodiche e trasmettere i risultati alle autorità competenti.

Cosa fare se c’è amianto in casa?

In caso di presenza di amianto, è importante non tentare di rimuoverlo autonomamente. La bonifica dell’amianto deve essere eseguita da ditte autorizzate e iscritte all’Albo Gestori Ambientali, in grado di operare in sicurezza e di seguire le normative in vigore. Esistono diverse tecniche di bonifica, come la rimozione, l’incapsulamento e il confinamento, che vengono applicate in base allo stato del materiale e al contesto in cui si trova. Il metodo più sicuro viene scelto dopo una valutazione tecnica specifica.

Tecniche di bonifica dell’amianto

Le tecniche di bonifica dell’amianto sono fondamentali per garantire la sicurezza e la protezione dell’ambiente e della salute pubblica, ed è importante scegliere la soluzione più adatta in base allo stato del materiale e alla sua ubicazione. Tra le tecniche più comuni vi è l’incapsulamento, un metodo che prevede l’applicazione di prodotti specifici, come vernici o resine, sui materiali contenenti amianto. Questi prodotti formano una pellicola che impedisce il rilascio delle fibre pericolose nell’aria, creando una sorta di barriera protettiva. Questo metodo è particolarmente indicato quando l’amianto è ancora in buono stato e non si è deteriorato.

Confinamento

Un’altra soluzione è il confinamento, che prevede l’installazione di barriere fisiche tra i materiali contenenti amianto e l’ambiente circostante. Questa tecnica viene utilizzata soprattutto in edifici dove l’amianto non può essere facilmente rimosso e si preferisce isolarlo. Il confinamento è molto efficace per materiali come tettoie e pannelli in cemento-amianto, ed è spesso associato all’incapsulamento per garantire una maggiore protezione.

Rimozione Totale

Nei casi più critici, dove il materiale è friabile o gravemente danneggiato, si ricorre alla rimozione completa. Questa è la soluzione definitiva, ma anche la più complessa e costosa. La rimozione richiede personale altamente qualificato e l’adozione di misure di sicurezza rigorose, come l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) e tecnologie avanzate per evitare la dispersione delle fibre durante le operazioni. Il materiale rimosso viene poi smaltito in discariche specializzate per rifiuti pericolosi, seguendo le normative ambientali vigenti.

Glove-bag

Una tecnica innovativa per la rimozione sicura dell’amianto è la glove-bag, particolarmente utile per tubature e materiali in aree confinanti. Questa tecnica prevede l’utilizzo di sacchetti in PVC che avvolgono il materiale da rimuovere. Gli operatori possono lavorare direttamente all’interno del sacchetto, evitando il rilascio di fibre nell’ambiente. La glove-bag è considerata tra le più sicure, poiché permette di operare in modo sigillato, riducendo al minimo i rischi di contaminazione.

Inoltre, tutte le tecniche di bonifica devono essere seguite da un attento monitoraggio ambientale per garantire che non vi siano dispersioni di fibre nell’aria.

Amianto in condomini: cosa fare?

In caso di presenza di amianto in un condominio, l'amministratore è responsabile del censimento e della gestione dei materiali pericolosi. La mancata individuazione o segnalazione dell’amianto può comportare non solo ripercussioni legali, ma anche sanzioni che vanno da 3.600 a oltre 18.000 euro. Inoltre, prima di intraprendere lavori di demolizione o ristrutturazione, è obbligatorio verificare l'eventuale presenza di amianto e comunicare la situazione alle autorità.

In definitiva, affrontare la presenza di amianto nelle case è una responsabilità importante che richiede consapevolezza e interventi tempestivi. La bonifica e lo smaltimento corretto dell’amianto sono fondamentali per garantire un ambiente sicuro e privo di rischi per la salute.

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