Il più grande minimalista del nostro tempo è John Pawson, ma l'esperto d'arte David Cill attribuisce il titolo di padre del movimento a Robert Morris. Nel 1964, alla Creen Gallery di New York, Morris espose una serie di poliedri di compensato dipinto di grigio, di grandi dimensioni. Per descrivere le semplici sculture geometriche, prive di elementi figurativi o metaforici, dettagli o decorazioni e perfino inflessioni della superficie, si parlò per la prima volta di minimalismo. All'epoca le sculture di Morris erano realizzate, in genere, con materiali da costruzione industriali quali acciaio, fibra di vetro e compensato, ed erano fabbricate commercialmente in base alle indicazioni dell'artista. Morris non amava il gesto unico, l'abilità individuale, la mano dell'artista; l'opera d'arte, di conseguenza, non era più, almeno in teoria, un "oggetto originale", ma una mera riproduzione dell'idea da cui traeva origine. Tale principio ha portato alla creazione e alla successiva distruzione delle opere, che...
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