Illuminazione-domestica

Non solo la luce del Sole: l’uomo per illuminare la sua vita ha dovuto cercare e creare determinate fonti luminose, tanto da portare dapprima alle candele, poi all’elettricità e ora alla creazione di meravigliosi lampadari, come ad esempio fa la Ditta Ferroluce.

Storia illuminazione domestica

La luce è sempre stata un elemento fondamentale per l’umanità. Non avendo il senso della vista particolarmente sviluppato per la visione notturna, bisognava trovare qualcosa che illuminasse la via dei viandanti quando viaggiavano di notte e anche per rendere sicure le case e le città stesse.

La modernità è dotata di ogni comfort, visto che basta premere un pulsante o addirittura parlare per avere luce a volontà in una stanza sola  o in tutta la casa, e i progettisti e i designers possono addirittura valorizzare un ambiente usando lampadari a sospensione adatti allo stile della casa senza rinunciare alla qualità, proprio come fa la Ditta Ferroluce da anni. I suoi elementi non sono solo lampadari da parete e da soffitto, bensì opere d’arte contemporanea, richiami alle atmosfere vintage o ai grandi classici che monopolizzavano i saloni delle vecchie case signorili in città.

Ma com’era la vita prima dei moderni sistemi di illuminazione elettrica? Gli italiani, su questo punto di vista, dovrebbero essere più che orgogliosi, visto che è stato proprio il Belpaese a dare il via alla diffusione della luce pubblica mediante sistemi di incandescenza, soprattutto grazie all’installazione dei primi impianti cittadini, precisamente nel 1884 a Torino e a Milano. Ovviamente, prima di questa svolta epocale le strade non erano completamente al buio e per le vie più grandi si usavano dei sistemi di illuminazione con lampade ad olio e torce. Era un sistema molto scomodo, in primis perché occorreva di costante manutenzione per ridurre i rischi e, comunque, rappresentava un pericolo costante di incendio.

Abbiamo assistito inermi al rogo di Notre Dame de Paris e, in passato, purtroppo capitavano di frequente questi incendi in quanto le abitazioni erano strutturate in legno e in materiali altamente infiammabili. Bastava una scintilla per far andare a fuoco tutto, proprio come probabilmente è successo a Parigi. Solo l’intervento dei pompieri, la fortuna e la presenza dell’allarme non ha reso questa tragedia una ecatombe, visto che è uno dei monumenti più visitati del capoluogo francese, ma purtroppo in passato morivano intere famiglie per colpa di questa illuminazione arcaica.

Fuoco, candele ed elettricità

Infatti, le prime strutture ad essere illuminate furono le chiese, grazie alla presenza di un lampadario a sospensione che si alimentava mediante un sistema ad olio, oppure funzionava con le candele. Si  faceva luce sulle navate e sulle parti importanti dell’edificio. Oltre alle cattedrali, anche nelle case dei ricchi nel Medioevo furono installati sistemi di diffusione della luce con candele, anche perché fungevano anche da funzione decorativa.

Col tempo, questo diventò un segno di ricchezza della famiglia, visto che era un lusso destinato a pochi. Era l’epoca delle cattedrali che salivano fino al cielo per raggiungere Dio, del gotico e delle decorazioni molto sofisticate rispetto al passato. Anche gli elementi per la luce erano diventati particolari, e il filone proseguì anche nel 1600, con l’applicazione del vetro di Murano, il quale impreziosì l’arte dei lampadari, nonostante il materiale molto fragile. Col tempo, diverse mode si sono fatte avanti e in tutta Europa.

Luce e lampadari moderni

Il concetto del lampadario come elemento funzionale non esiste più, perché deve avere la duplice funzione di arredare la stanza o l’ambiente. Per questo motivo, in una casa, si collocano diverse tipologie di lampadari, i quali dovranno essere capaci di diffondere luce nelle ore serali e dare quel tocco di stile che serve a valorizzare cucina, camera da letto, la zona living o addirittura il bagno. Il lampadario oggi è parte integrante dei mobili, del colore delle pareti e dei complementi d’arredo, in quanto capace di far emergere la personalità di chi vive in quella determinata dimora.